In numerose zone dell’entroterra del Senegal l’isolamento, la povertà e l’analfabetismo, privano molto spesso i bambini di un futuro degno di questo nome, poiché i genitori hanno oggettive difficoltà ad assicurare il quotidiano sostentamento della famiglia. La trasformazione del tessuto socio-economico degli ultimi decenni, ha portato ad un flusso migratorio interno verso le grandi città, oltre ad un flusso di immigrazione proveniente dai paesi confinanti. Qui si sono amplificate le situazioni di forte povertà e disagio sociale per l’incapacità di adeguamento della domanda di fattore lavoro ad un’offerta sempre crescente.
Sono molti i bambini che vivono in stato di miseria o di sfruttamento. Una parte di questi sono rappresentati dai talibé, affidati dalle famiglie, ai Marabout e alle loro scuole coraniche. Nel contesto urbano e suburbano di Dakar i talibé nati nella zona, rappresentano appena il 5% del totale. Le situazioni più estreme sovente si registrano tra bambini provenienti dai Paesi confinanti con il Senegal. Non è raro infatti che questi bambini, lontano dai propri nuclei familiari, siano utilizzati quasi esclusivamente come fonte di reddito attraverso la mendicità praticata per molte ore al giorno, relegando le attività di insegnamento ad un tempo eccessivamente ridotto.